612 Da Bocca di Valle alla Cascata di San Giovanni dislivello 330 m tempo di salita 1.30 ore circa itinerario segnato (bianco‐rosso n. 24 CAI, paletti F2 PNM) carte
IGM 1:25.000 370 I Guardiagrele (nuova serie) 370 IV Caramanico (nuova serie)
CAI 1:25.000 Gruppo della Majella
carta turistica 1:50.000 Parco Nazionale della Majella
Questo breve itinerario, molto frequentato nei mesi estivi, si inoltra nel suggestivo solco roccioso de La Valle fino a
raggiungere la sottile e spettacolare cascata di San Giovanni, formata dalla caduta del Torrente Vesola.. Come per
molti altri sentieri di questo settore della Majella, è possibile proseguire in direzione della Majelletta. Anche se la quota
è molto bassa, il fitto bosco che riveste La Valle rende piacevole la gita anche in piena estate.
Da Pretoro (550 m), Pennapiedimonte (669 m) o Guardiagrele (576 m) si raggiunge la località di Bocca di Valle (647
m), dove sono una grande iscrizione e un sacrario ricavato in una grotta, realizzati a partire dal 1920 in memoria dei
Caduti abruzzesi della Prima Guerra Mondiale. Lasciata l’auto sulla strada asfaltata (il posto per parcheggiare è
limitato), si imbocca la sterrata che si inoltra nella valle, indicata fin dall’inizio dai segnavia n. 24 CAI. Si oltrepassa un
villino e si tralascia un sentiero sulla destra che attraversa il torrente su un caratteristico ponticello in pietra. Si
prosegue sulla sterrata, chiusa poco dopo da una sbarra, che traversa il torrente su un ponte, sale sulla destra
(sinistra orografica), poi si fa più stretta e torna al fondovalle, che qui è dominato da caratteristiche guglie calcaree.
Poco prima che la sterrata finisca, i segnavia deviano per un sentiero sulla destra, che raggiunge un panoramico
costone, dove sorge una costruzione in cemento dell’acquedotto di Guardiagrele.
Si riscende sul torrente in località detta Le Cannellucce, dove l’acqua scorre da una paretina ricoperta di muschio e, a
primavera, di belle fioriture. Si attraversa nuovamente il corso d’acqua, passando sulla sinistra del torrente (destra
orografica). Ora il sentiero prende a salire più rapidamente all’ombra di un bosco misto di faggi e carpini, si tralascia
sulla sinistra una mulattiera non segnata che sale verso il Monte Rapina e la Majelletta. Si oltrepassa un’altra
costruzione dell’acquedotto ed infine si giunge ai due salti della Vesola (il primo di 35 metri ed il secondo, poco più a
valle, di 15 metri) che costituiscono le cascate di San Giovanni (970 m, 1.30 ore).
N.B.
ABBIGLIAMENTO ADEGUATO